Insolvenza prestiti personali: record negativo per l'Italia
La Banca d’Italia ha effettuato una indagine sui rimborsi delle rate dei prestiti da parte degli italiani. Ne emersa che una percentuale di circa il 10.5% non riesce a rimborsare quanto dovuto. Questa insolvenza fa degli italiani gli ultimi in Europa nella classifica del rimborso crediti. Eppure, paradossalmente, siamo tra i primi negli usi del credito al consumo, specie per quanto riguarda i consumi ad uso domestico.
Gli italiani non arrivano a fine mese e utilizzano i prestiti personali per “tirare avanti”, ma questo tasso di insolvenza del 10.5% non aiuta il sistema dei prestiti in un Paese che sta affrontando una grave crisi economica. Di questo 10.5% di insolventi, meno di una persona su tre rientra nella fascia di reddito della povertà, quindi il problema è anche culturale e non soltanto economico. In altri Paesi dell’Unione Europa che non discostano tanto dalla situazione economica e governativa italiana, il tasso di insolvenza presso le famiglie e i richiedenti di prestiti personali oscilla tra il 2.3% e l’8.4%. Due curiosità da leggersi in merito a questa inchiesta della Banca d’Italia: nel nostro Paese i prestiti di usurai hanno una media di circa 80% – 120% di interessi. E i prestiti che vengono chiesti su Internet hanno tassi di insolvenza leggermente minore rispetto a quelli chiesti “dal vivo”. Non dimentichiamo però che ad oggi in Italia richiedere un prestito personale è difficilissimo, specie per i giovani, il 40% dei quali non è in possesso di busta paga. In questi casi si rischia di “incappare” in un prestito oneroso dove l’istituto richiede forme eccezionali di garanzia per il credito.