Patrimoniale sui conti correnti: come funziona
Negli ultimi mesi si è parlato di frequente della possibilità di reintrodurre la tassa sulla patrimoniale per cercare di migliorare i conti dello stato ed uscire dalla crisi economica. La patrimoniale può riguardare diversi soggetti ed essere applicata sia sulle persone fisiche che sulle società e le aziende, le persone giuridiche quindi. Oggetto di questa odiata tassa possono infatti essere il denaro, gli immobili, le obbligazioni, i fondi o lo stesso conto corrente. Nel 1992, ad esempio, fu imposta una tassa patrimoniale temporanea che prevedeva il prelievo forzoso del 6 per mille proprio sul conto corrente: in quel caso si è trattato di una tantum, ma è possibile anche renderla una tassa fissa, come nel caso dell’Ici sulla casa.
Negli ultimi mesi si faceva sempre più concreta l’ipotesi di applicare una tassa patrimoniale sui conti correnti che prevedesse il prelievo forzoso di una percentuale, credendo che questa misura, insieme alle altre tasse e misure potesse ridurre in qualche modo l’enorme debito pubblico e ridare una certa solidità ai conti dello Stato italiano. Se da una parte da Bruxelles è arrivato il monito a fare attenzione ad adottare questo tipo di misure piuttosto drastiche, dall’altra però si è detto sì alla reintroduzione della tassa sull’Ici al posto del prelievo forzoso sui conti correnti e sui pacchetti azionari. Il rischio sarebbe quello di una fuga di capitali- hanno sottolineato infatti da Bruxelles, dopo aver invitato l’Italia ad adottare misure concrete ma ben articolate per far fronte alla difficile situazione senza incorrere però nel caos.