Investimenti Cina 2012: la storia del mais
Su cosa investire oggi? In una situazione instabile e incerta come quella attuale, la storia del mais cinese ci sembra davvero esemplare.
Tutto il mondo spera che la Cina continui a investire nell’importazione di mais, ma il recente acquisto cinese di grossi quantitativi di cereale non ha fatto altro che portare ad un aumento dei prezzi. L’interrogativo del mercato al momento è legato alla volontà di Pechino che a questo punto è chiamata a scegliere se essere autosufficiente su questo prodotto o se legare il suo mercato agli Stati Uniti, uno dei principali esportatori.
E’ un dato di fatto che il prezzo del mais tornerà a dimostrarsi vulnerabile quando Pechino deciderà di lavorare seriamente sull’efficienza degli allevamenti suini. Al momento però si teme che si possa ripetere l’effetto ottenuto a suo tempo con i semi di soia, quando la Cina, ex esportatrice , divenne il primo importatore e consumatore mondiale con un acquisto annuo di 55 milioni di tonnellate, pari al 60% del commercio su scala mondiale.
In passato il paese era un paese esportatore di mais, ma negli ultimi due anni ne ha importato oltre 1 milione di tonnellate, nonostante abbia fatto registrare un record di raccolti. L’effetto finale e che il prezzo del Mais è salito del 10% facendo segnare un record storico, forse dovuta a pratiche di accumulo.
Bisogna quindi aspettare, soprattutto in tempi confusi come i nostri, e a tempo debito sapremo se il trend è concreto o se è stato solamente l’effetto di una bolla speculativa destinata a implodere su se stessa.
Investire sì ma con giudizio perchè il mercato, difficilmente, offre una seconda possibilità.