Internet e banda larga fonte di ricchezza, basta farsi trovare pronti
Nell’ultimo fine settimana si è parlato molto nel nostro paese del futuro dell’editoria digitale, del web marketing e de social marketing, realtà legate a doppio filo alla banda larga, tanto che qualche esperto di economia si è addirittura spinto a definire questo settore come l’industria pesante del futuro del nostro paese.
Dati alla mano sono infatti 591 milioni gli abbonamenti alla banda larga nel mondo nel 2012, ma in questo settore, davvero particolare, non è tutto oro quel che luccica, ad esempio oggi vi parliamo dello strano caso di Yahoo.
Questo colosso internet, competitor di Google e Apple per intenderci, che ha un valore di mercato pari 18,5 miliardi di dollari è finito a riempire pagine sulla stampa tradizionale per il curioso cambio al vertice della sua azienda.
Scott Thompson, amministratore delegato, ha da poco lasciato il suo incarico, sono molte le voci (indiscrezioni) a suo carico che non sta a noi riportare, ma che mostra uno dei problemi di fondo, cioè che l’azienda, per un motivo o per l’altro, ha avuto cinque amministratori delegati negli ultimi cinque anni.
Un po’ troppo a dire il vero e tutti questi cambiamenti al vertice hanno escluso il brand dalla rivoluzione social e smart di internet legata ai boom dei social network e degli smartphone.
Jerry Yang, fondatore del marchio, dovrà ora misurarsi con il problema di avere a che fare con un consiglio amministrativo poco easy, ingessato nelle tradizionali regole, che mal si sposano con la velocità dei tempi di internet.
L’attuale situazione di Yahoo, acronimo di “Yet Another Hierarchical Officious Oracle”, rappresenta l’esempio perfetto, una metafora del nostro paese, così ingessato in “comportamenti” industriali classici che sta per farsi trovare impreparato alla rivoluzione industriale, perdendo un ottima possibilità di sviluppo.