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IRS ai minimi storici, si spinge sul mutuo a tasso fisso

Facciamo il punto della situazione sui prestiti personali in questa chiusura d’anno. La prima tendenza da riscontrare è la crescita di mutui a tasso fisso, spinta da tassi IRS ai minimi storici (per le scadenze a 30 e 50 anni siamo scesi sotto il 3%).

La domanda di mutui era calata di un buon 4% nei primi 9 mesi del 2010, soprattutto a causa di un comparto bancario restio a concedere nuovi prestiti alle famiglie: molte richieste di istruttoria erano così cadute nel vuoto. Gli sportelli si trovano ora invece sommersi di liquidità, così risulta più facile “strappargli” un finanziamento

Sulla scia di questi dati sul fisso, BNL ha lanciato il “mutuo 3,99%”. Fino al 30 novembre a chi apre un conto corrente con l’istituto viene offerto un finanziamento ipotecario al tasso annuo nominale del 3,99%, per una durata massima di 30 anni.

Tassi del genere sono ovviamente destinati a crescere in futuro, così le banche spingono per il fisso: San Paolo, inaugurando la nuova linea di prestiti online, afferma che questo tipo di tasso “protegge di più il cliente”. Banco Popolare offre invece il suo “mutuo last minute” tasso nominale è pari al 2,95% per i primi due anni e del 4% per la durata rimanente (Taeg 4,09), il che si traduce sempre in una rata sui 680 euro mensili.

In conclusione, nel breve periodo il variabile resta più conveniente del fisso: i tassi potrebbero rimanere sui livelli attuali per diversi anni. Chi guarda al lungo periodo ha però l’imbarazzo della scelta fra le promozioni offerte dagli istituti.