I tagli della spending review 2012
Dopo 15 giorni di esami, che cominciano oggi, ci saranno le delibere parlamentari riguardanti la revisione della spesa pubblica, che adesso va tanto di moda chiamarla spending review, forse perché l’italiano è lingua che si sposa meglio con gli eccessi che con i rigori?
Dubbi semantico/linguistici a parte annotiamo che tra i punti principali di questa spending review c’è il taglio dei dipendenti pubblici, dove gli esuberi sarebbero 24.000, di cui 11.000 nei ministeri e negli enti pubblici non economici (5.600 nei ministeri) e 13.000 negli enti territoriali. Tra gli 11.000 nei ministeri sono 6.000 i pensionabili al 31/12/2011 e 2000 negli enti locali. Si potrebbe quindi pensare a una mobilità lunga per lavoratori della Pubblica amministrazione in esubero e vicini alla pensione che senza lavorare si porterebbero a casa ben l’80% del proprio stipendio, per 48 mesi, questo almeno è quanto stabilito dall.’articolo 2, comma 12, del decreto legge sulla spending review.
I risparmi previsti dalla relazione tecnica sarebber quantificabili in circa 480 milioni per il 2013, 960 milioni per il 2014 e 1.600 milioni annui a partire dall’anno 2015 con gli acquisti centralizzati della Consip. La revisione prevede inoltre la razionalizzazione degli uffici giudiziari comportante la riduzione di 674 uffici del giudice di pace, di 220 sedi distaccate, e di oltre 70 uffici giudiziari circondariali.
La forbice del risparmio taglierebbe anche la sanità, 900 milioni nel solo 2012 seguiti da 1,8 miliardi nel 2013 e 2 nel 2014. Si risparmierà sulle siringhe, sulle lenzuola pulite e sulle mense, ma non solo, il rigore economico non guarderà in faccia alla salute di nessuno e cosi si dovrà fare economia anche sulle protesi, sulle valvole cardiache e sui pace-maker.