I ristoratori portoghesi contro le carte di credito
Segnaliamo oggi una notizia curiosa, riguardante le carte di credito, che potrà forse far sorridere i più ma che in realtà è destinata a far riflettere.
Siamo in Portogallo, nazione coinvolta, è bene ricordarlo, nella crisi della zona euro, assieme a Spagna e Grecia e qui, a Lisbona, non si accettano carte di credito.
A non accettare il denaro così detto di plastica sono i ristoratori portoghesi che hanno deciso di adottare questa forma di protesta contro le banche e il governo lusitano.
Questa decisione è stata così spiegata dal’associazione di categoria: “Un modo di lanciare un appello per salvare l’industria del catering dalla bancarotta, dopo l’aumento dell’Iva dal 13 al 23% e della commissione sui pagamenti al 2%”.
I clienti sono più o meno solidali infatti l’opinione comune è consapevole che :
“Non è una protesta contro i consumatori, Le aziende della ristorazione e gli altri settori devono fare qualcosa perché le tasse sono troppo elevate e sottraggono competitività in un momento in cui si parla tanto di competitività”, mentre altri clienti sono pronti ad abbandonare, più o meno temporaneamente la loro carta di credito, per tornare a pagare in contanti.
Questo sciopera della carta di credito ha raccolto il 90% delle adesioni. I ristoratori avvertono che 15mila attività sono a rischio chiusura per un totale di 40mila posti di lavoro, in un settore che già soffre di un tasso di disoccupazione del 15%.
Tutto questo accade in Portogallo mentre da noi, paese tradizionalmente avvezzo all’uso del denaro contante e abbastanza restio al pagamento tramite carte di credito, c’è chi la pensa diversamente, ma la virtù, in fondo, non stava nel mezzo?