Come chiedere un aumento di stipendio al datore di lavoro
Quando un’azienda assume una persona lo fa come se dovesse compiere un investimento per sé stessa: perché affrontare questa spesa e quale contributo la risorsa può dare per aumentare i ricavi. Naturalmente esistono aziende ed aziende, molte non hanno bisogno di affrontare una crescita (ne siamo sicuri? Ai giorni d’oggi?), e cercano semplicemente di portare avanti i ritmi di sopravvivenza con la formula che in quel momento le permette di sopravvivere. In quei casi, l’assunzione avviene solitamente per ciclo di vita delle risorse, si ha a che fare con aziende con una lunga vita sulle spalle, e le possibilità di carriera sono molto ridotte.
In questo post diamo un’occhiata ai consigli su come chiedere un aumento di stipendio, consigli ai quali invitiamo a partecipare anche voi lettori per poter condividere qualcosa di buono in merito all’argomento. Cercando in rete alcune discussioni ho notato che tutti concordano nel ritenere importante la preparazione di un valido argomento che possa illustrare al vostro datore di lavoro i frutti di un eventuale aumento di stipendio, da vedersi quindi come opportunità per entrambi da cogliere nella crescita futura, e non come una sorta di premio di riconoscimento.
Lasciate perdere quindi i piagnistei del tipo “fino ad oggi ho fatto questo e quest’altro, non merito un aumento?”, no, è difficile che l’aumento si meriti, l’aumento si costruisce, insieme al proprio datore, individuando il valore aggiunto che potrete dare all’azienda qualora vi prendeste un incarico più redditizio produttivamente (e quindi più redditizio anche per la vostra retribuzione). Certo che oggi più che di parlare di aumenti di stipendio molti di voi avrebbero a che fare con assunzioni vere e proprie, come chiedere di passare da uno stage o da un contratto formativo ad un contratto professionale, ma anche lì, la musica non cambia: perché un’azienda dovrebbe affrontare la spesa per sostenere il vostro posto di lavoro?