Tassa patrimoniale finanziaria 2011: come funziona?
La tassa patrimoniale è una imposta che il Governo può emettere a nome di tutte le persone fisiche e giuridiche. Si tratta di una tassa sul patrimonio dei contribuenti, e può essere sia circoscritta a una sola categoria (conto corrente, ad esempio), sia imposta a qualunque genere di bene, dal denaro agli immobili passando per beni preziosi, azioni, obbligazioni, eccetera.
La tassa patrimoniale in Italia può essere confusa con la tassa di successione o con la tassa Ici sugli immobili; la tassa patrimoniale viene indetta una tantum per l’anno in corso e di volta in volta viene definita dal Governo. Nel 2011 la tassa patrimoniale è tornata di moda per via del debito pubblico del Paese, specie dopo l’acquisizione dei titoli di Stato da parte della Banca Centrale Europea Il premier Silvio Berlusconi però, in uno dei suoi tanti interventi post-manovra, ha dichiarato che “mi fa ridere chi suggeriva la patrimoniale, perché la patrimoniale è un esproprio, ed è quasi sempre ingiusta”; e non a caso, per la stragrande maggioranza dei contribuenti la tassa patrimoniale è una appropriazione indebita delle proprietà da parte dello Stato.
Tornando alla manovra economica 2011, la tassa patrimoniale viene chiamata in causa in merito al rincaro dell’Iva: un intervento sui punti dell’Iva potrebbe portare tra i 5 e i 10 miliardi nelle casse dello Stato. La tassa patrimoniale e l’Iva comunque non dovrebbero entrare in gioco anche grazie al contributo di solidarietà, che incide in base alla ricchezza complessiva dei contribuenti e permette un intervento proporzionato del fisco. Si pensa anche ad una tassa patrimoniale per super ricchi (la Codacons, ad esempio, ha proposto una patrimoniale ai petrolieri), nelle prossime settimane il Governo s’è detto aperto al confronto con nuove soluzioni da parte di tutti, e non è detto che questa patrimoniale 2011 veda la luce in vesti del tutto “eccezionali”.