Banche: l'Adusbef lancia l'allarme anatocismo
Per l’Adusbef è allarme rosso: le banche sarebbero tornate a fare largo uso dell’anatocismo, ovvero la capitalizzazione degli interessi su un prestito, affinché essi siano a loro volta produttivi di altri interessi (in pratica è il calcolo degli interessi sugli interessi). Il prestito in questione è la classica apertura di credito in conto corrente per elasticità o lo scoperto garantito.
Si tratta di una pratica illecita molto utilizzata in passato, e che condanna il consumatore a pagare, spesso inconsapevolmente, tassi effettivi superiori alla soglia di usura. Questo avviene soprattutto se si ha un conto corrente aperto con un contratto anteriore al 1994, anno dell’entrata in vigore del Testo Unico Bancario, che ha introdotto maggiori tutele.
La legge italiana non conosce un ordinamento chiaro in materia, tant’è che la giurisprudenza si trova a dover fare riferimento addirittura al Codice Civile del 1942. Tuttavia, ricorda l’Adusbef, ci si può far risarcire gli “interessi sugli interessi” degli ultimi 50 anni a patto d’aver conservato, gli estratti conto ed i contratti di sottoscrizione dei conti stessi. Per cause inferiori ai 5 mila Euro c’è la via più rapida del giudice di pace, altrimenti, occorrerà ricorrere alla magistratura ordinaria.