Euribor: calma piatta per i mutui a tasso variabile
E’ di ieri la notizia, riportata dal Sole 24 Ore, secondo cui l’Euribor ha fatto registrare un calo di 0,1 punti base, dopo un periodo di crescita costante che durava da agosto. Il tasso, che si attesta ora sul 1,049% per il parametro a 3 mesi, è fondamentale per chi richiede un mutuo a tasso variabile, in quanto è la base di indicizzazione degli interessi variabili di quasi tutti i prestiti.
Si ricorda poi che l’Euribor negli ultimi 3 anni ha subito una flessione fortissima subito dopo la crisi dei mutui subprime, crollando dal 6% all’1%; flessione fermatasi solo con l’inizio dell’estate appena trascorsa.
Sulla base dei dati disponibili è possibile quindi fare previsioni per il prossimo triennio, che tornino utili nella scelta tra fisso e variabile.
Innanzitutto, chi si pone davanti a questa scelta deve sapere che la media storia di questo parametro di riferimento è del 3%, e che quindi, secondo la logica, questo tasso è destinato a risalire almeno fino a quel livello. Quello che è più arduo prevedere è quanto tempo impiegherà a raggiungerlo. La risposta è “più del previsto”, e lo fanno pensare anche i dati della Banca Centrale Europea, che riceve meno richieste di collocamento dagli istituti, per via della gran quantità di liquidità in circolazione: le banche non hanno necessità di richiedere/prestare capitale e si crea una situazione di calma piatta.
I future sull’Euribor a 3 mesi ci mostrano infatti attese di rialzo pari quasi a zero da qui a fine anno. Lo scenario per il 2012 proietta invece il tasso all’1,73%, un rialzo smorzato comunque dalle tensioni per i debiti sovrani in zona euro.
In conclusione, se è vero che i tassi variabili sono destinati inevitabilmente a risalire, è probabile che essi si manterranno negli anni vicini, ancora al di sotto della soglia del tasso fisso, rendendo quest’ultimo meno conveniente per il momento.