Finanziamenti a fondo perduto: due proposte dalla Regione Lazio
Il finanziamento a fondo perduto è una particolare forma di concessioni di fondi che le istituzioni (soprattutto le regione) effettuano a beneficio di particolari categorie di attività. I fondi non vengono restituiti, da qui la dicitura “a fondo perduto”; per ciò sono particolarmente utili per agevolare lo sviluppo di settori che la regione ritiene cruciali.
La richiesta di finanziamenti a fondo perduto parte dall’adesione ad un bando, che mette a disposizione risorse per un certo ammontare, ad esempio si potrebbe creare un fondo di 2 milioni di euro mirato a restituire alle piccole imprese le spese che impiegano annualmente in consulenze per l’attivazione di una gestione ambientale.
La Regione Lazio è da sempre uno degli enti più attivi nella concessione di finanziamenti a fondo perduto. In queste battute finali del 2010 si offe, ad esempio, la possibilità a coloro che sognano da tempo di mettersi in proprio di ottenere le risorse per farlo. Il bando è diretto a cittadini italiani e comunitari con più di 45 anni ed a cittadini extracomunitari, maggiorenni e con regolare permesso di soggiorno. La concessione del fondo si estende per massimo l’80% del piano d’investimento proposto, fino a un massimo di 24.000 euro, altro requisito fondamentale è l’essere disoccupati, cassaintegrati o comunque assunti con contratto differente da quello a tempo indeterminato.
Troviamo anche finanziamenti diretti ad imprese già avviate, ne è un esempio la sovvenzione globale “Lavoro in Chiaro”, che concede fondi a chi, nono stante la crisi, decida di assumere lavoratori appartenenti a cinque categorie protette: disoccupati da almeno sei mesi, disoccupati privi di diploma di scuola secondaria superiore o qualifica professionale, disoccupati over 50 e disoccupati che vivono soli o con una o più persone a carico. L’importo erogabile dipende dalla tipologia di lavoratori ed è riassunto in tabelle consultabili sul sito della regione.