Mutui a tasso variabile: l'aumento dell'Euribor è una "Spada di Damocle"
Chi si trova a convivere con un mutuo ipotecario a tasso variabile dovrà mettersi l’anima in pace, se già non l’aveva fatto dal momento che se ne parla da mesi, il tasso Euribor aumenterà in modo consistente. E questo aumento non avverrà l’anno prossimo, come avevano ipotizzato gli analisti, ma già nella seconda parte di questo 2011.
La spirale sembra essersi innescata a seguito dell’inflazione, che a dicembre è salita in Eurolandia al 2,2% annuo, per trovare un dato simile, superiore alla soglia spartiacque per Eurotower del 2%, dobbiamo tornare a ottobre 2008, quando il dato segnava 3,2%. Così il presidente di BCE, Jean Claude Trichet, si è detto subito preoccupato per il generalizzato aumento di prezzi, auspicando un aumento del costo del denaro già del secondo trimestre.
Come conseguenza immediata si è avuto il fixing dei tassi di giornata in aumento consistente da 1,006% a 0,998, una variazione che, se presa singolarmente, nulla cambia ai consumatori, ma potrebbe causare problemi qualora si trasformasse in un trend, magari con un rialzo a fine anno pari a 100 punti percentuali. Molto per i mutui dipenderà anche dall’andamento che seguirà il corrispettivo fisso dell’Euribor, l’Eurirs, anche se una cosa al momento è sicura: un tasso Euribor ritoccato dell’1% gioverebbe soprattutto ai bilanci delle banche italiane: secondo dati First Bank, la sola Unicredit otterrebbe un surplus di 500 milioni di Euro a utile netto.