Ridurre il debito pubblico italiano? vendendo l'oro si può
In questo spazio parliamo molto spesso del debito delle famiglie italiano e dell’offerta di strumenti di debito tradizionali e alternativi. Sotto i riflettori oggi è invece il debito pubblico dello stato italiano, in particolare una singolare proposta pervenuta da Adusbef e Federconsumatori con lo scopo di provare a ridurlo.
Le due associazioni dei consumatori si sono accanite contro le riserve auree che la Banca d’Italia – come d’altronde tutte le banche centrali del mondo – possiede e custodisce nei propri caveau, un tesoro che ammonta a 26,7 miliardi di Euro in valuta e 83,19 miliardi di Euro in oro, secondo quanto riportano le due associazioni dei consumatori sui propri siti internet. Questa ricchezza notevole andrebbe quindi venduta, in quanto non più necessaria per garantire la circolazione della moneta nel sistema economico moderno.
Così facendo si potrebbe sollevare il nostro paese di parte dell’enorme debito che si trascina dietro. Lo Stato Italiano, con un rapporto fra debito e PIL che ha raggiunto ormai il 120%, si trova infatti spesso con le mani legati quando c’è da fare investimenti che riguardino la spesa pubblica: tra questi come non ricordare l’assistenza alle famiglie, danneggiate dalla recente crisi, e ai disoccupati, che secondo le ultime statistiche sarebbe oggi il 9% della popolazione. Ben vengano, allora, politiche di dismissione – anche parziale – a favore del fondo di ammortamento del debito pubblico.